Caduta capelli chemioterapia: con una risoluzione la consigliera regionale Francesca Marchetti, sollecita il governo regionale a confermare lo stanziamento di contributi rivolti a donne e bambini con caduta di capelli a seguito di trattamenti di chemioterapia.
Caduta capelli chemioterapia: “Parrucche gratuite per donne e bambini con patologie che causano la perdita dei capelli”. Questa la dichiarazione della consigliera. Un atto che è stato sottoscritto anche da Paolo Calvano, Barbara Lori, Stefano Caliandro, Roberto Poli, Roberta Mori, Enrico Campedelli, Katia Tarasconi, Manuela Rontini, Fabrizio Benati, Nadia Rossi, Antonio Mumolo, Valentina Ravaioli, Luciana Serri, Alessandro Cardinali e Paolo Zoffoli. Nella risoluzione si legge: “di alcuni trattamenti antitumorali, quali la chemioterapia e la radioterapia, ma anche a causa di patologie autoimmuni come alcune tipologie di alopecia, nei pazienti si verifica una condizione di totale caduta dei capelli”. Per queste situazioni, si rimarca nel documento, “in particolare fra le donne e i bambini, è frequente il ricorso all’utilizzo di parrucche che non possono essere considerate un accessorio frivolo e superfluo ma un vero e proprio presidio sanitario necessario”. Il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi, riportano i consiglieri del Pd, “in risposta alla petizione rivolta alla Regione Emilia-Romagna sulla piattaforma change.org, hanno assicurato che presto verrà fissato un contributo regionale per le donne che richiederanno la possibilità di avere gratuitamente la parrucca a seguito di malattia oncologica, sollecitando anche al ministero della Salute di inserire questa prestazione nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza e nel patto per la salute, affinché diventi un diritto esigibile in tutte le regioni”. L’acquisto e la manutenzione di questi presidi, proseguono, “implica ingenti costi, non sempre affrontabili dalle persone interessate: attualmente la spesa per l’acquisto della parrucca può essere detratta fiscalmente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi”. Marchetti e colleghi chiedono inoltre all’esecutivo regionale “di istituire un tavolo di confronto e di approfondimento con le associazione dei malati affetti da alopecia areata e con il centro di riferimento specializzato del policlinico Sant’Orsola di Bologna in merito ai percorsi di cura e di riconoscimento di questa patologia”. Sollecitano, infine, la Giunta “a richiedere al governo nazionale il riconoscimento dell’alopecia areata quale patologia cronica da inserire fra le malattie aventi diritto all’esenzione ticket o quale patologia rara, affinché venga data la possibilità alle persone con questa patologia di scaricare fiscalmente tutte le spese sostenute per l’acquisto di protesi e per i trattamenti di dermopigmentazione”. Non solo caduta capelli chemioterapia quindi, ma si evidenzia una nuova e importante attenzione anche verso altre condizioni di calvizie causate da altre forme di alopecia.
Un passo avanti per andare incontro a tutti coloro che soffrono per la caduta e la perdita dei capelli, sia essa causata dalla chemioterapia, da malattie o da fattori di tipo genetico. Una presa di coscienza e ti attenzione nei confronti di un problema che non è solo fisico o estetico ma che coinvolge tanti aspetti della vita e del benessere di una persona. In modo ancora più particolare quando colpisce donne e giovanissimi. È bene non sottovalutare le conseguenze della caduta capelli e l’impatto che la perdita dei capelli può avere sulla propria vita. Agevolare e sostenere le persone che si confrontano con questa condizione, rappresenta un grande passo avanti.