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Calvizie femminile e sindrome dell’ovaio policistico

Calvizie femminile e sindrome dell’ovaio policistico

Sindrome ovaio policistico
Ovaio policistico

La calvizie femminile può essere determinata da diverse cause, come ad esempio stili di vita stressanti, dermatite seborroica, carenza di ferro, abuso di alcool. Eppure un’ulteriore motivazione che può determinare la caduta dei capelli nelle donne è la sindrome dell’ovaio policistico, che consiste nella presenza di diverse cisti all’interno dell’organo, e spesso associata anche ad altre anomalie. Tra l’altro, contrastare questa sindrome è possibile e se si riesce ad adottare, ad esempio, un regime alimentare sano ed equilibrato, si può anche riuscire a regolare la produzione di sebo, nonché a limitare il diradamento della chioma.

 

 

Calvizie femminile e ovaio policistico: una stretta correlazione

Tra i diversi fattori che possono determinare la calvizie femminile vi è la sindrome dell’ovaio policistico, che comporta anche un ingrossamento delle ovaie, la presenza di cisti, un maggior numero di follicoli rispetto a chi non possiede quest’anomalia. In realtà, oltre alle conseguenze appena elencate, ve ne sono anche altre, come ad esempio l’alterazione del metabolismo e la produzione anomala di ormoni come il testosterone, la prolattina e l’ormone luteinizzante. Tutto questo insieme di elementi può determinare nella donna non solo un’alterazione del ciclo mestruale, ma anche una produzione eccessiva di grasso sul cuoio capelluto e più in generale sulla cute, la crescita eccessiva di peli corporei, comparsa di acne, obesità, diradamento dei capelli. Oltre a questo, sembrerebbe che il 10% delle donne che soffrono di calvizie devono tale problema proprio alla presenza dell’ovaio policistico. Per evitare che la caduta dei capelli diventi più grave, è possibile mettere in atto alcuni rimedi.

 

Le soluzioni per contrastare il problema

Se si agisce sull’ovaio policistico e sulla sindrome ad essa associata (ossia sull’insieme dei sintomi che tale patologia determina), si riuscirà di conseguenza a ridurre anche l’effetto negativo che ha apportato alla capigliatura. Una soluzione può essere la consumazione corretta di diverse porzioni di frutta e verdura, almeno 5 volte al giorno. A questo si deve aggiungere l’importanza di evitare cibi che possano provocare un alto tasso glicemico o che contengano grassi saturi. Sono ben accetti invece tutti quegli alimenti ricchi di Omega 3, come merluzzi, acciughe, salmone rosa, sgombri, sardine, quindi, in generale, tutto il pesce azzurro. 
Un ulteriore rimedio può essere quello di praticare un’attività fisica moderata ma costante, per almeno 30 minuti ogni giorno. È stato dimostrato che mettendo in atto questi consigli, numerose donne che soffrivano di obesità e calvizie sono riuscite a migliorare la loro situazione. Tutte le soluzioni appena elencate, infatti, permettono di ridurre le problematiche sopra citate in quanto agiscono direttamente sugli ormoni, favorendone il loro equilibro e ristabilendone il quadro corretto. Come si è visto, si può affermare che calvizie e sindrome da ovaio policistico siano in stretta correlazione tra di loro ed che occorre agire sul secondo per contrastare l’insorgere del diradamento della capigliatura nelle donne.

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