Che cos’è il cuoio capelluto grasso?
Il cuoio capelluto grasso è una condizione in cui le ghiandole sebacee presenti nel cuoio capelluto producono una quantità eccessiva di sebo, una sostanza oleosa naturale che ha la funzione di proteggere pelle e capelli. Quando il sebo è in eccesso, i capelli possono apparire unti, pesanti, sporchi già dopo poche ore dal lavaggio e con una maggiore tendenza a perdere volume.
Le principali verità e i falsi miti sul cuoio capelluto grasso
I tuoi capelli producono troppo sebo
FALSO – Non sono i capelli a produrre sebo, ma il cuoio capelluto. Alcune persone hanno una maggiore attività delle ghiandole sebacee, per motivi ormonali, genetici o legati a stress, alimentazione e uso di prodotti inadeguati.
Lavando meno spesso i capelli, diminuirà la produzione di sebo
FALSO – Non esiste una correlazione diretta tra frequenza dei lavaggi e produzione di sebo. Anzi, lasciare il sebo sul cuoio capelluto troppo a lungo può peggiorare la situazione, ostruendo i pori e favorendo irritazioni o forfora.
Usare prodotti molto purificanti (con tensioattivi forti) può essere utile
FALSO – L’uso frequente di shampoo aggressivi può causare un effetto rebound: il cuoio capelluto a cui viene
alterata la barriera protettiva, tenderà a produrre ancora più sebo per proteggersi. Meglio optare per
shampoo specifici con formulazioni equilibrate.
Usare il phon per asciugare i capelli peggiora la situazione
FALSO – L’uso del phon, se mantenuto a temperatura media e a distanza adeguata, non influisce negativamente sulla produzione di sebo, anzi previene la profilerazione eccessiva di batteri e funghi. È però sconsigliato il calore eccessivo diretto sul cuoio capelluto, perché può irritarlo e favorire un’ulteriore produzione sebacea.
Applicare le lozioni li sporca di più
FALSO/VERO – Dipende dalle lozioni. Le lozioni specifiche per il cuoio capelluto (es. sebonormalizzanti, lenitive, riequilibranti) non ingrassano i capelli se applicate correttamente e solo sul cuoio capelluto. Anzi, possono aiutare a migliorare la situazione nel lungo termine. Alcune formulazioni oleose effettivamente possono appesantire i capelli, è importante scegliere il prodotto adeguato e utilizzarlo nel modo giusto.
Il calore provoca un aumento della produzione di sebo
VERO – Il caldo (sia ambientale che derivante da strumenti come phon o piastre) può stimolare il rilascio di sebo. È quindi consigliabile evitare temperature troppo alte e mantenere il cuoio capelluto il più possibile fresco.
Avere il cuoio capelluto grasso significa avere anche le lunghezze grasse
FALSO – È possibile avere il cuoio capelluto grasso e le lunghezze secche, soprattutto se i capelli sono lunghi o trattati chimicamente (colorazioni, decolorazioni, uso frequente di piastra o phon). Le radici possono risultare oleose mentre le punte restano secche e danneggiate.
Se hai il cuoio capelluto grasso non devi usare né balsamo né maschere
FALSO – Balsami e maschere possono e devono essere usati, ma solo sulle lunghezze e punte, evitando le radici. Esistono inoltre trattamenti leggeri e specifici per capelli grassi che non appesantiscono.
La maggiore produzione di sebo si nota in pubertà
VERO – Durante l’adolescenza, gli ormoni androgeni aumentano e stimolano le ghiandole sebacee, rendendo più frequente la comparsa di cuoio capelluto grasso. Anche durante altri periodi di cambiamento ormonale (gravidanza, menopausa, ciclo mestruale) possono verificarsi alterazioni.
La visita tricologica può essere utile in caso di cuoio capelluto grasso
VERO – Un tricologo può aiutare a individuare le cause del problema (ormonali, genetiche, dermatologiche,
ecc.) e consigliare il trattamento più adatto, eventualmente anche in collaborazione con altri
professionisti.
Per la cura dei tuoi capelli affidati a un professionista
Il cuoio capelluto grasso è un disturbo comune e spesso sottovalutato. Conoscere la differenza tra verità e falsi miti è fondamentale per scegliere i trattamenti giusti e migliorare la salute di cute e capelli. Affidarsi a prodotti specifici, mantenere una corretta igiene e, se necessario, consultare un professionista, sono i passi migliori per gestire efficacemente il problema.
Dott.ssa Aleksandra Ryckiewicz